CHI SIAMO
Ai sensi dell’art 3 del proprio Statuto, La FIDAPA BPW Italy (Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari ) è un’associazione composta, in Italia da 11.300 Socie ed appartiene alla Federazione Internazionale IFBPW (International Federation of Business and Professional Women).
E’ articolata in 300 Sezioni distribuite su tutto il territorio nazionale, raggruppate in 7 Distretti.
LA NOSTRA MISSIONE, SCOPI E FINALITA’
- valorizzare le competenze e la preparazione delle socie indirizzandole verso attività sociali e culturali che favoriscono il miglioramento della vita, anche lavorativa, delle donne,
- incoraggiare le donne a un continuo impegno nonché ad una consapevole partecipazione alla vita sociale, amministrativa e politica, adoperandosi per rimuovere gli ostacoli ancora esistenti;
- essere portavoce delle donne che operano nel campo delle Arti, delle Professioni e degli Affari, presso le Organizzazioni e le Istituzioni nazionali, europee ed internazionali;
- adoperarsi per rimuovere ogni forma di discriminazione a sfavore delle donne, sia nell’ambito della famiglia che in quello del lavoro, nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di pari opportunità;
- favorire rapporti amichevoli, reciproca comprensione e proficua collaborazione fra le persone di tutto il mondo. Le Sezioni, seguendo le direttive nazionali e internazionali si impegnano a condividere questi propositi e a diffonderli in coerenza con il principio istitutivo della FIDAPA, quale movimento di opinione.
La Sezione di Casarano (LE)
Nel mese di Maggio del 2009 si costituiva a Casarano (Le) la sezione F.I.D.A.P.A. BPW_Italy, con 15 socie fondatrici: Ida Giannelli, promotrice della sezione e prima Presidente, Roberta De Masi, seconda Presidente, Tatiana Turi, terza Presidente, Maria Nuccio, quarta Presidente, Anna Maria Tunno, Laura Parrotta, Debora De Masi, Silvia Fasano, Lucia Cacciapaglia, Antonella Varrazza, Gianna Martina, Margherita Villani, Lucia Rizzello, Anna Maria Petrachi e Roberta Altavilla. Ad oggi le socie iscritte alla sezione sono 62.
La FIDAPA BPW Italy appartiene all’ INTERNATIONAL FEDERATION OF BUSINESS AND PROFESSIONAL WOMEN, Organizzazione Mondiale impegnata nell’emancipazione delle donne in tutto il mondo. BPW internazionale funge da forum per le donne impegnate nelle arti, professioni e affari, con filiali in oltre 100 paesi, favorendone, attraverso il sostegno, il tutoraggio e la costruzione di abilità, il loro sviluppo professionale, la loro leadership e il loro potenziale e la loro equa partecipazione insieme agli uomini nei ruoli decisionali a tutti i livelli.
BPW International ha una propria rappresentanza alle Nazioni Unite, UNESCO, UNICEF, Ufficio Internazionale del Lavoro, Organizzazione Mondiale della Sanità, gode di status consultivo presso il Consiglio Economico – Sociale e Sviluppo Industriale delle Nazioni Unite.
La FIDAPA BPW Italy ha sue rappresentanti nella Segreteria del Coordinamento Europeo, presso il Consiglio d’Europa, FAO, AAHM (Alliance Against Hunger and Malnutrition) – Italia, il Coordinamento Italiano della LEF (Lobby Europea delle Donne) e nelle Commissioni permanenti quali: agricoltura, ambiente, commercio e tecnologia, legislazione.
Il logo BPW riproduce i due emisferi del globo terrestre, simbolicamente collegati da una foglia e la Vittoria alata, simbolo della città di Brescia, una statua in bronzo, di dimensioni leggermente superiori al vero, che fu rinvenuta nel 1826 presso il Capitolium di Brixia, opera di bronzisti romani del I secolo d.C.
Dal 2003 gli storici dell’arte, in particolare il prof. Paolo Moreno (Università di Roma Tre), ritengono che la statua sia di ben diverse origini. Infatti, i recenti studi condotti, in particolare nell’ambito dell’iconografia e della resa stilistica del bronzo, recuperando isolate ipotesi del XIX secolo, ne hanno anticipato la datazione ed hanno attribuito la statua ad un’altra divinità. Numerosi elementi, seguiti con scrupolo indiziario, inducono a ritenerla una preziosissima opera originale greca della metà del III secolo a. C., raffigurante Afrodite, la dea della bellezza, intenta a rimirarsi in uno specchio, che tratteneva con entrambe le mani.
La statua sarebbe stata realizzata da abili bronzisti operanti ad Alessandria d’Egitto o a Rodi, e sarebbe l’esito della rielaborazione di modelli più antichi e molto celebri.
Alcuni dettagli che la caratterizzano: il mantello che ricade all’esterno della gamba flessa e la spallina della veste scivolata a scoprire la spalla ed il seno destro, inducono ad identificarla con l’Afrodite descritta da Apollonio Rodio nelle “Argonautiche”.
La statua, giunta poi a Roma come bottino di guerra, sarebbe stata trasformata in Vittoria con l’aggiunta delle ali e la modifica del braccio destro, non più impegnato a sostenere lo specchio, ma a indicare, con un cesello, l’incisione del nome del vincitore sullo scudo, trattenuto dalla mano sinistra ed appoggiato sulla gamba piegata.
Così modificata, sarebbe stata poi donata alla città di Brixia, forse in occasione del conferimento del titolo onorifico di colonia civica Augusta prima dell’8 a. C.
Secondo un’altra ipotesi, anch’essa plausibile, l’imperatore Vespasiano, dopo aver ottenuto il comando dell’impero a seguito di uno scontro militare, avvenuto tra Brescia e Cremona, avrebbe fatto dono della Vittoria alla città.